domenica 23 ottobre 2011

Roald Dahl




Roald Dahl è uno scrittore gallese (1916-1990), nato da genitori norvegesi.
Prima di intraprendere la carriera da scrittore lavorò per una compagnia petrolifera in Africa e fu un pilota di aerei della RAF nella seconda guerra mondiale.
I suoi libri bizzarri e ironici, ma a volte anche grotteschi e raccapriccianti, lo hanno reso uno degli scrittori più amati dai ragazzi.

Nonostante le esperienze tragiche che hanno segnato la sua vita, come la morte del padre e della sorellina, un incidente grave mentre era in guerra, la perdita prematura di una figlia, Dahl è riuscito a trovare la forza per sopravvivere ai dolori della vita, grazie alla sua straordinaria immaginazione e alla convinzione che il futuro ci riservi sempre qualcosa di bello.

Dahl è uno dei pochi scrittori che sa come parlare ai bambini. E’ attento alla loro solitudine ma soprattutto è in grado di comprendere quanto la loro vita possa essere in alcuni momenti difficile.
E insegna loro, con un linguaggio creativo e originale, che nonostante i giganti crudeli e le terribili streghe che si incontrano nella vita, il lieto fine è possibile per tutti.


Aforismi e citazioni di Roald Dahl
- “Gli adulti sono troppo seri per me. Non sanno ridere. Meglio scrivere per i bambini, è l’unico modo per divertire me stesso”

- “Non ho niente da insegnare. Voglio solo divertire. Ma divertendosi con le mie storie i bambini imparano la cosa più importante: il gusto della lettura”

- “Scrivere è in un certo senso propaganda. Matilde per esempio è una smaccata propaganda per la lettura”

Le streghe (1983)
- Nelle fiabe le streghe portano sempre ridicoli cappelli neri e neri mantelli, e volano a cavallo delle scope.
Ma questa non è una fiaba: è delle STREGHE VERE che parleremo.
Ci sono alcune cose importanti che dovete sapere, sul loro conto; perciò aprite bene le orecchie e cercate di non dimenticare quel che vi dirò.
Le vere streghe sembrano donne qualunque, vivono in case qualunque, indossano abiti qualunque e fanno mestieri qualunque.
Per questo è così difficile scoprirle.

Matilde (1988)
- I padri e le madri sono tipi strani: anche se il figlio è il più orribile moccioso che si possa immaginare, sono convinti che si tratti di un bambino stupendo.
Niente di male: il mondo è fatto così. Ma quando dei genitori cominciano a spiegarci che il loro orrendo pargolo è un autentico genio, viene proprio da urlare: — Presto, una bacinella! Ho una nausea tremenda!

- "Papà, mi compreresti un libro?" "Un libro? E per che cavolo farci?" "Per leggerlo." "Diavolo, ma cosa non va con la tele? Abbiamo una stupenda tele a ventiquattro pollici e vieni a chiedermi un libro! Sei viziata, ragazza mia!"
- “Era così piacevole tener vicino una bevanda calda mentre leggeva e leggeva, nella sua stanzetta silenziosa. I libri le aprivano mondi nuovi e le facevano conoscere persone straordinarie che vivevano una vita piena d’avventure. Viaggiava su antichi velieri con Joseph Conrad. Andava in Africa con Ernest Hemingway e in India con Kipling. Girava il mondo restando seduta nella sua stanza in un piccolo villaggio inglese.”

La Fabbrica di Cioccolato (1964)
- Questa è la storia di un normalissimo bambino di nome Charlie Bucket. Non era più veloce, più forte o più intelligente degli altri bambini. La sua famiglia non era né ricca, né potente, né influente, a dire il vero avevano a mala pena di che mangiare. Charlie Bucket era il ragazzino più fortunato del mondo, ma non lo sapeva ancora.

- Nonno Joe: Non sarebbe meraviglioso, Charlie, aprire una tavoletta di cioccolato e trovarci dentro un biglietto d'oro?
Charlie: Certo. Ma io ne ricevo solamente una. Per il mio compleanno.
Madre di Charlie: Il tuo compleanno è tra una settimana.
Nonna Josephine: Tu hai le stesse possibilità di chiunque altro.
Nonno George: Baggianate. Troveranno il biglietto d'oro quelli che possono comprare tavolette di cioccolato ogni giorno. Il nostro Charlie ne riceve solo una all'anno. Non ha possibilità.
Nonna Josephine: Tutti hanno una possibilità, Charlie.
- Willy Wonka: Cosa ti fa sentire meglio quando ti senti a pezzi?
Charlie: La mia famiglia
- Alla fine, Charlie Bucket aveva ottenuto una fabbrica di cioccolato. Ma Willy Wonka aveva ottenuto una cosa anche migliore: una famiglia. E una cosa era assolutamente certa: la vita non era mai stata più dolce.

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